Biografia

1922
Adriano De Laurentis nasce il 25 agosto a Cavi di Lavagna (Genova). Il padre, Cataldo De Laurentis, brigadiere di finanza a Cavi di Lavagna, è di Corato (Bari); la madre, Gemma Guarnieri, è di origine toscana.
Ha un fratello di poco maggiore. Lino.
Frequenta già adolescente la Società Ginnastica Pro-Chiavari, antica società sportiva diretta dall’ex-olimpionico Andrea Raffo (detto “Orietta”). È molto portato per gli attrezzi e considera la possibilità di entrare in un circo come ginnasta, ma uno zio lo consiglia, indirizzandolo agli studi artistici.

1937
Incontra Lino Perissinotti e ne frequenta lo studio fino al 1945, iniziando un lungo sodalizio amicale e artistico che terminerà con la morte del pittore veneto (1967).

1939
Frequenta il liceo artistico “N. Barabino” di Genova (allora situato all’interno di Villa Imperiale) diplomandosi nel 1943 sotto la guida dello scultore Guido Micheletti e di Paolo de Gaufridy per la figura disegnata.

1941
Partecipa con alcuni dipinti ai “Prelittoriali dell’Arte”. 1943-1944
Presta servizio di leva come marinaio all’Arsenale della Spezia. “Siccome avevo una bella calligrafia, mi avevano messo a stilare l’elenco dei caduti e degli scomparsi e molti erano miei amici e conoscenti” (A. De Laurentis).

1945-1948
Si dedica all’attività cartellonistica e scenografica per il “Gruppo d’Arte Indipendente” di Chiavari, con Ivon Palazzolo e Benedetto Resio.
Espone alla “Mostra del Sindacato Artisti” a Genova (1945).
Presenta una marina e degli studi di teste alla “Mostra d’Arte Collettiva” presso l’Hotel Giardini di Chiavari (1945).
Partecipa alla “Mostra d’Arte in memoria di Emilio Ritrovato” nei locali del Circolo Chiavarese con disegni e acquerelli (1948).
Svolge opera di decoratore per l’allestimento della
“Mostra del Tigullio” di Chiavari (1947 e 1948).
Inizia (1946) l’attività d’insegnante che si protrarrà fino .il 1979, presso la Scuola Statale d’Arte di Chiavari. Le sue lezioni di educazione visiva e di disegno dal vero sono ispirate soprattutto a una rivisitazione delle lezioni di Paul Klee nel periodo del Bauhaus.
Partecipa al concorso “Antipremio per la segnalazione di un giovane pittore” a Chiavari presso il Palazzzo delle Esposizioni (1946).
Prima personale a Chiavari, in via Vecchie Mura, con dei paesaggi di Cabanne (Val d’Aveto) (1948).

1949
Primo viaggio a Parigi con l’amico ed ex-compagno di liceo Edmondo Pasta. Visitano la grande mostra antologica dedicata a Cézanne dopo la guerra.

1950
Vince con Cabine (1950) il “Premio Fontanesi per la Pittura” a Cavi di Lavagna.
Espone al “IV Premio Nazionale di Pittura F.P. Michetti” a Franca villa al mare (Chieti).

1951
Espone al “Premio Pietro Costa per le Arti Figurative” a Celle Ligure (Savona)
Presenta delle tempere di mare in una personale presso Villa Balbi a Sestri Levante.

1952-1953
Espone disegni e tempere in due personali a Cavi di Lavagna.
Partecipa al “Premio di Pittura Gaetano Previati” a Lavagna (1952).

1954
E presente alla “F Mostra Nazionale del disegno e dell’incisione contemporanea” a Chiavari.

1955
Partecipa alla “Mostra del Sindacato Artisti” presso Palazzo del Falcone a Genova.
Personale a Sestri Levante.
Il suo primo studio è anche la sua abitazione in via Doria 9 a Chiavari. È un luogo di incontro e di dialogo anche con artisti e musicisti francesi.

Pagina d'agenda, anni '50

1956
Viaggia nell’estate in moto attraverso la Francia, traendone una serie di studi a tempera e disegni di paesaggio. Soggiorna lungamente a Parigi. Conosce la famiglia di Ivon Palazzolo il cui padre Albino è stato mastro fonditore della celebre fonderia d’arte Hébrard, che possedeva l’esclusiva delle opere di Degas e di altri artisti.

1957
Viaggia in Germania raggiungendo Francoforte sul Meno e dipingendo a tempera scorci della città e dei dintorni. La rivista tedesca “Der Deutsche Michel” pubblica una serie di sue xilografie.

1958
È di nuovo a Parigi.

1959
Apre uno studio-bottega a Sestri Levante che manterrà lino al 1963. Vi realizza pitture, sculture, xilografie, ritratti, ceramiche e bigiotteria.
Realizza una serie di disegni a inchiostro delle vedute del golfo e delle cittadine di Chiavari e di Sestri Levante, da cui trarrà una serie di cartoline.

1960
Il 4 marzo sposa a Francoforte sul Mono Brigitte Peters, “Gitti”, che gli darà due figli: Daniela (1963) e Fabrizio (1967).

1962
Espone alla “Mostra del piccolo formato” a Rapallo (Genova).

1963
Collabora con il club internazionale di grafica “Grafik heute” di Francoforte sul Meno.

1969
Partecipa in febbraio a una collettiva presso la “Bottega d’Arte Giardino” a Chiavari e nel medesimo spazio tiene in marzo una personale con trentasei opere, oli, acquerelli e xilografie. “De Laurentis […] va procedendo da un prima a un dopo, come ben dimostra il solidissimo, razionalissimo, ma anche densamente poetico ritratto di Daniela.” (Elena Bono, 1969).

Con i figli Daniela e Fabrizio, 1970 c.
La moglie Brigitte, 1967

1976

Presenta in dicembre una personale a Chiavari nello studio di via Rivarola 69/8 con circa quaranta opere “dipinte quest’estate di fronte al mare e sulle rive di un fiume” (A. De Laurentis).

1977
Nello stesso spazio espone una nuova serie di marine e foci dei corsi d’acqua del Tigullio con una pittura tonale che predilige i grigi.

1978
Apre il suo nuovo studio di via Davide Gagliardo 7 (presso il liceo classico “F. Delpino”) ad appassionati d’arte di ogni età che lo frequentano per apprendere a disegnare e a usare il colore.
I suoi corsi, che si avvicendano di anno in anno quasi ininterrottamente fino al 1998, variano dallo studio dal vero della figura alla rappresentazione di forme naturali “con una metodologia che cerca nell’interno dell’oggetto la spiegazione all’apparenza esterna e alla sua costruzione logica” (A. De Laurentis).

1981-1984
Con i patrocini dei comuni di Chiavari e di Lavagna compie una serie di viaggi di studio nel nord Europa a bordo di una Citroen 2cv attrezzata, mediante ingegnose risorse artigiane, come una sorta di camper.
La lunga “traversata” del 1981, illustrata in un suggestivo diario di viaggio, dura circa due mesi articolandosi in tappe successive di avvicinamento alla Danimarca, che gli dispiega i suoi ampi spazi di acque e terre, le sue atmosfere di luci diffuse fino a tarda sera, le sue realtà di villaggi di pescatori non distanti da Copenaghen. Vi ritornerà nei viaggi successivi traendo da queste esperienze una gran mole di oli, tempere, acquerelli e disegni che espone nelle seguenti mostre:
“Incontro con la Danimarca” (ottobre 1981) presso il suo studio di via D. Gagliardo 7 e presso la Cineteca comunale di Sestri Levante (giugno 1982).
“Immagini di Bretagna e Danimarca” (1983) e “Acquerelli dell’isola ili Texel (Olanda)”, (1984), entrambe nel suo studio,
Nel dicembre 1982 è alla “Rubinacci Galleria d’Arte” di Genova con “Dipinti dal 1976 al 1982″, “un ciclo di sessanta opere, tutte dedicate .il paesaggio | | donde si traggono chiare e utili risposte sulla sensività del pittore e sulla tecnica che gli consente di esprimerla” (Ettore Balossi, 1982).
È tra i sei pittori che espongono le loro opere ispirate alle liriche di Invito a Palazzo di Elena Bono, a Santa Margherita (1982).

1985
Presenta i suoi “Acquerelli liguri” presso la “Galleria Lilluccia” di Bonassola.
Espone una rassegna di cinquantasette oli e acquerelli in una personale al Centro d’Arte e Cultura “Liguria” di via Cairoti a Genova.

1986
In seguito a un soggiorno nei luoghi natali di suo padre espone “Paesaggi, tempere acriliche” a Polignano a mare (Bari).
Presenta nel suo studio “Il Paesaggio ligure”, oli, acquerelli, tempere e pastelli.

1987
È al Centro d’Arte e Cultura “Liguria” a Genova con “Il suo mondo, i suoi viaggi”, “opere quasi tutte di grafica (acrilici, acquerelli, tempere) e quasi tutte vedutistiche nel senso più elevato della parola” (Ugo Carreca, 1987).
È alla Galleria Cristina Busi a Chiavari con “Nature morte”, “oggetti […] non soltanto visivi o obiettivi, bensì esemplari di struttura, composizione, colore” (Giacomo Ferrara, Il Secolo XIX, 2 aprile 1987).
Partecipa a un’esposizione della Galleria d’Arte “Il fondaco” a Genova e a quella della Galleria Cristina Busi “Artisti nell’itinerario figurativo” a Chiavari.

1988-1989
Presenta Sul divano rosso alla collettiva “Il Nudo” (1988) presso la Galleria Cristina Busi.
Ancora una collettiva presso la stessa (1989).
Espone Sul divano rosso alla F Rassegna di Arte Contemporanea presso l’Expo-Fontanabuona (Calvari, Genova).
Il 20 gennaio 1989 muore la moglie Brigitte.

1990
Espone in maggio alla personale “Il colore di donna” presso “Le petit prince” in via Invrea a Genova, dedicata alla figura femminile: oli, tempere acriliche, pastelli in cui predomina il colore viola.
Iniziano i soggiorni estivi a Sabaudia (Latina) che si protrarranno fino al 1998 e da cui trae luminosi paesaggi ad acquerello.
Ripristina una vecchia casa a Porciorasco nei dintorni di Varese Ligure e comincia a trascorrervi le estati.

1991
Presenta una personale nell’oratorio di Castello di Carro (La Spezia).

1992
È alla Galleria Cristina Busi di Chiavari con una personale di soli acquerelli.
Partecipa alla Mostra Collettiva Itinerante “Artisti nel Tigullio” dell’associazione “Mosaico”.
Cura una mostra, presentata all’Expo-Fontanabuona di Calvari, di “copie d’autore” eseguite a pastello con gli allievi della sua “bottega”.

1994
Presenta una scelta dei lavori dei suoi allievi presso la Galleria “Forme d’Arte” di Chiavari.

1995
Il 4 novembre sposa la sua collaboratrice e modella Elisabetta Megazzini.

1997-1998
Lei sua ultima personale lo vede presente alla Galleria Cristina Busi a Chiavari dal 29 novembre al 4 gennaio.

1998-2000
Impossibilitato negli spostamenti dalla malattia, allestisce uno studio presso la sua abitazione di via Rivarola 69 dove continua a dipingere e dove svolge dei corsi di pittura all’acquerello riunendo intorno a sé alcuni amici.
Il 25 novembre 2000 la Società Economica di Chiavari gli conferisce il Premio alla carriera.

A. De Laurentis, con la moglie Elisabetta e un'amica, riceve il premio alla carriera, 2000 (foto Lina Losi)

 

 

2001-2002
Acquista un vecchio camper “per stare un po’ di tempo in giro a disegnare, dipingere, scrivere. Mi sembra in teoria un modo di viaggiare e anche di fare molto stimolante. Vedere, conoscere […]” (A. De Laurentis, 1999). Nella pratica non realizzerà questo suo proposito.
Dipinge i suoi ultimi quadri di cieli e spazi aperti che osserva dalla finestra di casa. Legge e approfondisce l’opera pittorica di artisti quali Cézanne, Bonnard e Giacometti. Lavora a dei legni di spiaggia “nell’intento non di procedere verso una forma definita ma piuttosto di acconsentire a tirar fuori ciò che la natura ha espresso” (A. De Laurentis, 2002).

2003
Muore a Chiavari il 24 gennaio.

La scrivania